Lunedì 11 settembre 2000    scrivimi@mauriziopistone.it    strenua nos exercet inertia    Hor.

Ioannis Pascoli Carmina

Poesie latine di Giovanni Pascoli

Sunti 5

RURALIA – POEMETTI GEORGICI

Myrmedon (1893)
Le formiche

Medaglia d’oro del 1895
Esametri

Lodi delle formiche. [1-14]
Le case delle formiche. [15-119]
I lavori delle formiche. [120-184]
I maschi, le operaie, la regina. Le guerre tra formicai. [185-233]
La cura dei piccoli. I mirmecofili, insetti allevati nei formicai per trarne alimento. [234-290]
La breve vita dei maschi. [291-312]


Pecudes (1898)
Gli animali

Magna laus ad Amsterdam nel 1898
Esametri

Il poemetto, come dice la nota del Pascoli, ha per argomento gli animali, com’erano prima di essere addomesticati dall’uomo, e come sono diventati in seguito.
Un vecchio maestro di scuola, diventato agricoltore, la sera racconta ai ragazzi riuniti nella stalla la vita degli animali. [1-27]
Origine dei bovidi domestici. [28-92]
Origine dei cavalli e dei cani. [93-111]
Il giovane puledro e la madre. [112-157]
I cavalli selvaggi. [158-191]
Le pecore. [192-219]
L’asino. [220-230]
Il maiale. [231-267]
Le virtù dell’asino domestico. [268-283]


Canis (1899)
Il cane

Lodato al concorso di Amsterdam del 1900.
Esametri.

L’uomo primitivo si distinse dagli animali quando seppe di dover morire. [1-22]
L’uomo passava la notte in una caverna, nel terrore delle belve. Un lupo veniva a mangiare gli avanzi di cibo, e poco a poco i due si abituarono ad essere vicini. [23-49]
Un giorno il lupo andò incontro all’uomo, scodinzolando; da allora prese a seguire l’uomo, facendogli da guardia. [50-113]
Poi cominciarono ad andare a caccia insieme. [114-128]
Infine il lupo affidò all’uomo i suoi piccoli, e fu del tutto domestico. [129-144]
Senza il cane l’uomo non sarebbe sopravvissuto. Ma ora che non ci sono più guerre con le fiere, gli uomini si fanno guerra tra di loro. [145-161]
Con l’aiuto del cane l’uomo ha imparato ad allevare gli altri animali. [161-174]
In ogni parte del mondo il cane aiuta l’uomo, e non lo abbandona neanche da morto, accucciandosi sopra la sua tomba. [175-190]


Castanea (1895)
Il castagno

Premiato con magna laus nel 1896.
Lasse di otto esametri ciascuna.

Il poemetto descrive la festa di San Martino, e la successiva raccolta e preparazione della castagne per l’inverno. La rievocazione della vita quotidiana dei montanari è inframmezzata dalla traduzione di stornelli e altri canti popolari.


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