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Polemiche scolastiche


Insegnanti neutri

È possibile per un insegnante - per esempio un insegnante di storia - essere neutro? Ho provato a formulare alcune semplici regole, accompagnate da esempi, di un insegnamento non fazioso e non politicizzato.

OBIETTIVITÀ. Non bisogna mai dare una tesi per scontata, ma presentare sempre le diverse valutazioni di uno stesso fatto.

Esempio. Arpalo, tesoriere di Alessandro, nel 324 a. C. fuggì da Babilonia e si rifugiò ad Atene, portandosi dietro oltre 5000 talenti d’oro e 6000 mercenari. Secondo i suoi detrattori, li aveva sottratti alle casse imperiali; secondo i suoi difensori, si trattava dei risparmi di una vita di lavoro.

IMPARZIALITÀ. Non bisogna mai demonizzare o criminalizzare un solo personaggio o una sola parte. Meriti e colpe vanno equamente distribuiti.

Esempio. Ad Auschwitz-Birkenau i nazisti costruirono un grande stabilimento industriale, con l’uso delle tecniche più moderne. Certo, le SS, a cui l’impianto era dato in gestione, reclutavano personale con metodi discutibili; ma bisogna dire che anche gli Ebrei non si comportarono bene. Infatti ogni volta che passavano per i camini producevano un gran fumo, che si spandeva nelle campagne circostanti, suscitando le proteste degli agricoltori.

CONFRONTO FRA LE FONTI. Quando ci si trova di fronte ad un fatto storico spiegato in modo decisamente unilaterale, per non dire fazioso, l’insegnante deve cercare fonti alternative, non disdegnando quelle di tipo letterario.

Esempio. La versione corrente della scoperta dell’America, che dà a Cristoforo Colombo il merito di aver raggiunto per primo il nuovo continente, è intollerabilmente eurocentrica. Terminata l’esposizione della narrazione vulgata, l’insegnante potrebbe leggere qualche altro testo, per esempio il noto racconto di Achille Campanile: "La scoperta dell’Europa", dove si narra del giovane figlio dell’imperatore Inca, il quale attraversa l’oceano e sbarca, non conosciuto, sulle coste spagnole. L’insegnante dovrebbe astenersi da qualunque commento che faccia pensare ad una sua preferenza per l’una o per l’altra versione.

MEDIAZIONE. Quando si trattano vicende complesse, relative ad epoche storiche lontane, è inutile discutere nei dettagli le tesi estreme; meglio trovare un punto medio di incontro.

Esempio. Secondo la maggior parte degli storici, le grandi piramidi d’Egitto furono costruite meno di 5000 anni fa dai faraoni della IV dinastia. Secondo altri studiosi, furono costruite più di 10.000 anni fa da una civiltà che proveniva da una lontana galassia. Una soluzione equilibrata al problema potrebbe essere questa: le piramidi furono costruite 7500 anni fa ad opera di extraterrestri che arrivavano da un pianeta non molto lontano.

COMPLETEZZA. Nella narrazione di un avvenimento storico, bisogna presentare i fatti nel loro insieme, senza trascurare nessun dettaglio.

Esempio. Un noto testo di storia per l’ultimo anno delle scuole superiori pubblica, nel capitolo relativo alla II guerra mondiale, la foto di un giovane aviatore giapponese prima della sua missione suicida. Inspiegabilmente, non viene presentata la foto dello stesso aviatore al termine della missione. Sarà compito dell’insegnante colmare questa lacuna nella documentazione.

COINVOLGIMENTO. Trattando di argomenti di storia contemporanea, sui quali è particolarmente doveroso lasciare sospeso il giudizio, la cosa migliore è presentare versioni alternative e valutazione contrapposte, in modo da coinvolgere gli alunni in una aperta e feconda discussione. Naturalmente l’insegnante si guarderà bene dal lasciar trapelare la minima preferenza verso l’una o l’altra posizione.

Esempio. Per introdurre la discussione sui grandi progressi della scienza nel secolo XX il docente potrebbe chiedere:
Se voi aveste il cancro, preferireste:
a) Morire sì, ma morire contenti, seguendo il metodo dell’illustre professor Di Bella?
b) Crepare e basta, come vorrebbe quella zozza comunista atea e racchia della Rosy Bindi?
29 Gennaio 2000

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