8 Gennaio 2001    scrivimi@mauriziopistone.it    strenua nos exercet inertia    Hor.

Storie di parole italiane

Che significa ospite?

"Luciana" ha scritto su it.cultura.linguistica.italiano:

"Max" ha scritto nel messaggio...
Nell’ accezione comune per "ospite" si intende la persona che viene accolta in un luogo: il forestiero...
Su più di un vocabolario risulta, oltre alla definizione da me citata, anche una del tutto opposta: persona che accoglie: albergatore.
Ospite deriva dal latino hospite(m) col doppio significato, rimasto in quasi tutte le lingue romanze, di «chi dà ospitalità» e «chi riceve ospitalità».
«La persona che ospita»: sec XV, leggenda di Lazzaro, Maria e Maddalena.
«La persona ospitata»: 1342, D. Cavalca.

In sostanza - e scusate l’intromissione - il rapporto di ospitalità è un rapporto a due: chi accoglie, e chi viene accolto. Sono entrambi «ospiti», come due fratelli.

Nelle società antiche, in cui i diritti dell’individuo difficilmente erano tutelati, il rapporto di ospitalità, insieme con il rapporto di parentela, era sacro, in quanto rappresentava una delle più importanti sicurezze a cui ci si poteva appellare. Non si era difesi dalla legge, ma dai legami personali.

Nel canto VI dell’Iliade, il troiano Glauco e il greco Diomede, prima di pestarsi, si fanno le presentazioni, e Diomede scopre che tanto tempo prima suo nonno Eneo aveva ospitato per una ventina di giorni in casa sua Bellerofonte, nonno di Glauco. Dunque Glauco è per lui «antico ospite paterno», xeînos patróïós... palaiós. Quindi Diomede cercherà altri Troiani da sbudellare, e Glauco altri Greci da infilzare; ma fra di loro non ci sarà guerra. (O gran bontà dei cavalieri antiqui!)

Per confermare l’amicizia, i due si scambiano le armi. E qui Omero, che durante tutta questa manfrina ha avuto agio di fare i conti in tasca all’uno e all’altro, commenta che le armi di Diomede, di bronzo, valevano solo nove buoi, quelle di Glauco, d’oro, ne valevano cento.

Aggiungo infine, per tornare ai Latini, che la parola hospes «ospite» è strettamente correlata con hostis, «nemico», venendo entrambe a indicare l’idea di estraneità. Il forestiero lo puoi accoppare come nemico, o accogliere come ospite in casa tua; la prima azione appartiene al diritto naurale delle genti; la seconda, è talmente straordinaria che viene posta sotto la benedizione degli dèi.


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