18 Gennaio 1998    scrivimi@mauriziopistone.it    strenua nos exercet inertia    Hor.

Storie di parole italiane

Cancellare e scancellare

Da cancelli, m. pl. che significa «graticcio», «cancellata», già il latino aveva formato cancellare, con significato anche figurato di «coprire uno scritto con un reticolo di linee». Ma perché si dice spesso scancellare? È un errore grave?

Riassumo dal Rohlfs, § 1012:

Il prefisso italiano s- deriva dal latino ex-, che accanto ai significati originari, di moto da luogo (ex-portare, «portar fuori») e privazione (ex-armare «disarmare»), aveva già talvolta un valore rafforzativo, come in ex-ornare «ornare riccamente».
Tale valore è passato anche in italiano: sbattere «battere forte», scorrere «correre velocemente», spremere «premere fino in fondo», svuotare «vuotare completamente» ecc.

Il Rohlfs non cita scancellare, che però è chiaramente il prodotto del medesimo procedimento, e quindi significa cancellare del tutto. Ma tale forma non è mai passata alla lingua ufficiale, rimanendo confinata all’espressione dialettale o familiare.
Non mi sembra un vero e proprio termine dialettale, infatti non ha confini regionali precisi. Forse è proprio il suo carattere di espressione propria del linguaggio umile che suscita le furibonde cassature in matita blu da parte docente: è proprio di chi vola basso avere il terrore della discesa.

Per finire con una bella citazione, Davide Profumo mi ha segnalato due versi da In Limine, prima poesia degli Ossi di seppia di Eugenio Montale:

si compongono qui le storie, gli atti
scancellati pel giuoco del futuro.

dove la vicinanza con il colto giuoco crea un vero e proprio effetto straniante.


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