Giovedì 7 gennaio 1999    scrivimi@mauriziopistone.it    strenua nos exercet inertia    Hor.
fisa

La giovinezza di Milio

Il Nini, Eligio, Milio avevano tutti l’età in cui una fisarmonica è una cosa importante: fu così che si conobbero, per mezzo della fisarmonica di Milio, che, sotto due cespugli di biancospino, stava suonando tra i suoi compagni, e il Nini era già lì con le mani in tasca che stava a sentirlo. Aveva un’aria un po’ ironica e provocante, e sembrava che stesse per dire qualcosa: forse era una critica al passo doppio, o un’osservazione, o forse un complimento. Comunque aveva uno sguardo molto sicuro e allegro; ma gli altri ragazzi di Rosa non si erano quasi accorti di lui: non così Milio, però, che lo aveva adocchiato subito e ora suonava con particolare foga, ce la metteva tutta, quasi stesse suonando per lui.

Pier Paolo Pasolini

Ah, straziante giovinezza di suonatore, che si consuma rincorrendo le note di un ballabile sul suo strumento!
Il «passo doppio», data l’ambientazione del romanzo (ultimo dopoguerra), più che un
paso doble latino sembrerebbe un two step americano, che da noi si ballava più o meno come una polka.


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