Da tre giorni si festeggia clamorosamente, alla Taverna del Corsaro Azzurro. Le prèste feluche padane hanno arrembato due vascelli, cavandone molta gloria e qualche bottino. Un terzo legno è fuggito nelle nebbie del mar dei Sargassi, lasciando dietro sé una scura scia e lunga di maledizioni e minacce.
Intanto all’Istituto Tecnico per Cambusieri della Caienna le operazioni volgono mestamente al termine. Siamo ormai allo scrutinio finale, reso possibile - come tutta la condotta dell’Esame - dalla laboriosità delle giovani Commissarie: hanno continuato a lavorare come formichine per tenere in ordine una montagna di carte che sembrava crescere ogni giorno. La mia sonnolenta vecchiaia ne sarebbe stata travolta fin dal primo giorno.
È anche passato a trovarci, come ogni anno, Sant’Antonio, che non ha mancato di fare il miracolo, trasportando dalla parte dei vivi uno che sembrava già bell’e morto.
Eppure non c’è gioia in questo pacco che si chiude senza pasticcini, in questa ceralacca che cola senza il conforto del Presidente, già impegnato nel suo tredicesimo scrutinio - noi eravamo il dodicesimo.
Come in un paese di Turchi.
Alle tre e quaranta usciamo nel sole di una città ormai svagata per la prossima vacanza. Svaniscono, come un sonno REM al querulo richiamo della sveglia, l’Istituto Tecnico per Cambusieri della Caienna e la Taverna del Corsaro Azzurro, la Permanente di Ferro e Capitan Tre-Carte-Tre-Monti.
Magari.
[Il Fine]
Nota:
| Due vascelli: Venerdì 5 luglio il ministro del uèlfer, il leghista Maroni, ha firmato con Cìsl e Uìl un accordo che prevede, tra l’altro, deroghe all’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori. La Ggil se n’è sottratta, e annuncia scioperi, referendum e vendette. | Torna al testo ^ |