[Da Traduzioni e Riduzioni. Rielaborazione del carme XII del CATULLOCALVOS]
«Tua madre» mi scrivono un giorno «sta male... sta peggio» poi ... «muore». Su rapide rote io ritorno.
È pallida l’aria; ne cade la pioggia con stroscie sonore: son tutta una pozza le strade.
«Non parla, non vede» a la porta mi dicono «più! né baciarla puoi più che in un viso di morta già freddo!»
M’accosto al suo letto: ella un poco li occhi alza: ella vede, ella parla: «Oh, povero bimbo! ... del fuoco, che ha freddo!»