4 Febbraio 2001    scrivimi@mauriziopistone.it    strenua nos exercet inertia    Hor.

Questioni di grammatica italiana

Si mette l’accento sulle parole tutte in lettere maiuscole?

Per la mia solita distrazione ho perso il messaggio originale, quindi non mi ricordo chi mi ha chiesto:

Quando si scrive tutto in stampatello, bisogna accentare i nomi dei gionri della settimana?

Penso che il problema riguardi non tanto la differenza tra "corsivo" e "stampatello" quanto quella tra "minuscolo e "maiuscolo". Credo quindi che lei mi chieda se si deve scrivere LUNEDI oppure LUNEDÌ

Se avete letto le mie modeste pagine, avrete capito che io non amo affrontare le questioni di grammatica in termini "si deve" "non si deve". Non stupitevi quindi se do una risposta che riconosce le ragioni di entrambe le soluzioni.

  1. L’ortografia italiana rimane la stessa, sia che si scriva in minuscolo, sia che si scriva in maiuscolo. Gli accenti quindi rimangono: QUESTA È UNA REGOLA SEMPLICE, E LA RISPOSTA È: SÌ.
    Può esistere, per noi tecnologici, il problema di inserire le accentate maiuscole dalla tastiera. Esistono varie soluzioni, abbastanza semplici. La prima è utilizzare il tasto Alt+ un numero. Senza consultare nessun manuale, mi ricordo che la È maiuscola accentata si ottiene (sotto Windows) con la combinazione Alt+0200. La Ì accentata? Vado a vedere: Alt+204. In italiano le vocali accentate sono, fortunatamente, poche; e non si richiedere un grande esercizio di memoria.
    Altra soluzione. Scrivere in minuscolo, e poi trasformare in maiuscolo. Se uno usa MS Word, basta selezionare il testo che si vuole trasformare (anche la singola lettera accentata), andare sulla barra dei menu, scegliere Formato => Maiuscole/minuscole, dare il comando TUTTO MAIUSCOLE. Anche qui, ho imparato una rapida combinazione di tasti: Alt+O, M.
    Per quanto riguarda la È con accento grave (la È di EGLI È, per intenderci) mi sono fatto una piccola macro, che ho assegnato alla combinazione di tasti Ctrl+è. Un minimo di pratica con MS Word è sufficiente per tutte queste operazioni.
    Ultima sponda. Si scrive LUNEDI. Il correttore ortografico di MS Word protesta, e segna la parola con un’ondina rossa. Si accetta la soluzione proposta, che è appunto: LUNEDÌ.
  2. Il fastidio per le maiuscole accentate, però, non deriva solo da incuria. C’è un’altra ragione, di tipo estetico. La nostra scrittura - tanto a mano, quanto, e più, a stampa - ha una doppia origine. Le lettere minuscole nascono nel IX secolo dalla cosiddetta minuscola carolingia, subiscono varie trasformazioni, danno origine alla cosiddetta scrittura "gotica" (quella tutta a spigoli, che con i Goti non c’entra per nulla) per poi ridiventare arrotondate in età rinascimentale. Nel ’500 da questa grafia a mano i primi tipografi, come il parigino Claude Garamond, trassero i caratteri minuscoli che, sostanzialmente, ancora adesso usiamo. Invece le lettere maiuscole riproducono quasi immutate le lettere dell’epigrafia monumentale romana. Naturalmente sono lettere nate senza accenti (e senza la W e la Y, ovviamente; ed anche senza la U, che si scriveva V); sono soprattutto lettere costruite secondo un ideale geometrico, che tende ad un’altezza uguale e ad una larghezza omogenea. L’uso di accenti (ma anche dell’apostrofo, e di tutti i segni di interpunzione) turba quest’armonia; e quindi è comprensibile se molti, per soddisfare l’occhio, tendano ad evitare i (pochi) accenti richiesti dalla lingua italiana.

Io, per me, continuo a mettere l’accento su LUNEDÌ.


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