I Promessi Sposi. Dall’Introduzione:
- Sì; ma com’è dozzinale! com’è sguaiato! com’è scorretto! Idiotismi lombardi a iosa, frasi della lingua adoperate a sproposito, grammatica arbitraria, periodi sgangherati.
- Ma che? quando siamo stati al punto di raccapezzar tutte le dette obiezioni e risposte, per disporle con qualche ordine, misericordia! venivano a fare un libro.
Dal Capitolo I:
- «Oh! suggerire a lei che sa di latino!» interruppe ancora il bravo, con un riso tra lo sguaiato e il feroce.
- «Misericordia! cos’ha, signor padrone?»
- «Ohimè! tacete, e non apparecchiate altro: datemi un bicchiere del mio vino.»
«E lei mi vorrà sostenere che non ha niente!» disse Perpetua, empiendo il bicchiere, e tenendolo poi in mano, come se non volesse darlo che in premio della confidenza che si faceva tanto aspettare.- «Per amor del cielo! non fate pettegolezzi, non fate schiamazzi: ne va.... ne va la vita!»
- «Brava! come quando....»
- «Delle sue!» esclamò Perpetua. «Oh che birbone! oh che soverchiatore! oh che uomo senza timor di Dio!»
«Volete tacere? o volete rovinarmi del tutto?»
«Oh! siam qui soli che nessun ci sente. Ma come farà, povero signor padrone?»- «Ma! io l’avrei bene il mio povero parere da darle; ma poi....»
- «[...] Quando mi fosse toccata una schioppettata nella schiena, Dio liberi! l’arcivescovo me la leverebbe?»
«Eh! le schioppettate non si dànno via come confetti: [...]»- «[...] Ma! la doveva accader per l’appunto a me.»
- «Eh! ci vuol altro, ci vuol altro, ci vuol altro.»
Così dicendo prese il lume, e, brontolando sempre: «una piccola bagattella! a un galantuomo par mio! e domani com’andrà?» e altre simili lamentazioni, s’avviò per salire in camera. Giunto su la soglia, si voltò indietro verso Perpetua, mise il dito sulla bocca, disse, con tono lento e solenne : «per amor del cielo!» e disparve.
E qui mi sono fermato.